L’haiku non nasce in Italia, non affonda le sue radici nel nostro passato letterario e per questo, probabilmente, i poeti italiani si sentono talvolta legittimati a violarne – sempre con garbo – i criteri metrici, hanno ragione di mettere da parte le pignolerie e i conteggi scolastici per privilegiare suono, ritmo, musicalità. Daniel Filoni rilegge il modello dell’haiku con una classe che dona ai suoi versi un’amabile eleganza.

Daniel Filoni (Roma, 1983) è Dottorando in filosofia (Universidad del Salvador) ed è laureato in Filosofia e in Scienze storiche. Insegna Storia del pensiero politico presso la Facoltà di Lingue Moderne dell’Università  (Universidad del Salvador) di Buenos Aires, città in cui vive (contemporaneamente insegna al Liceo scientifico italiano Cristoforo Colombo). Ha collaborato ai libri Emozioni. Esperienze e Colori, a cura di Serena Ammendola (2019) e Cromo-Grafie. Esperienze a colori, a cura di Serena Ammendola (2020). Con Ensemble ha pubblicato la raccolta di haiku Luci in fuga (2020).